Muladhara-chakra

Da Yogapedia.it.
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Il primo Chakra, Muladhara -significa radice o fondamento- è localizzato al perineo, alla base della spina dorsale, tra l'ano e i genitali. Questo Chakra è la base per l'intero sistema dei Chakra. La sua funzione è collegata alla sopravvivenza: mangiare, dormire, fare attività fisica, guarire da una malattia, guadagnarsi da vivere, sentirsi al sicuro; corrisponde al bisogno di essere vivi e in salute. Il suo colore è il rosso ed è collegato all'elemento terra quindi a tutto ciò che è solido (le ossa), elabora il solido (intestino crasso) oppure ci mette in comunicazione con la terra (le gambe e i piedi) o è collegato all'istinto di sopravvivenza (le ghiandole surrenali).

Disfunzioni:

  • A livello fisico: problemi legati all'alimentazione (anoressia o bulimia), all'eliminazione degli scarti (stitichezza, emorroidi), alla struttura ossea (artrite reumatoide), alle gambe (sciatalgia, dolori alle ginocchia).
  • A livello simbolico: difficoltà di rapporto con il denaro o con la sussistenza, difficoltà ad esprimere le proprie esigenze

Temi chiave: senso di radicamento; comprendere e guarire il corpo; accettare, sentire, dare valore, amare.

Atteggiamenti positivi: stabilità, affidabilità, costanza, pazienza, capacità di sopportazione

Atteggiamenti negativi: testardaggine, rigidità, dogmatismo, ottusità, intolleranza, materialismo

Musica: tribale, suoni della natura

Cibo: proteine

Verbo descrittivo: Io sono

Senso: odorato

Diritto di essere e di avere

Demone: paura

Anga dello yoga: Yama

Yantra: un loto con quattro petali rossi, rappresentano le quattro direzioni della realtà visibile. L'elefante -simbolo di forza- con sette proboscidi per indicare i sette elementi che compongono il corpo umano (terra, fluidi corporei, sangue, carne, tessuti, grasso, ossa). Il quadrato giallo rappresenta la terra. Il triangolo con il vertice rivolto verso il basso rappresenta l'energia femminile. Il linga all'interno del triangolo rappresenta l'energia maschile. Il bija Mantra è Lam.

Persone autorevoli che esprimono nei loro scritti dei fatti essenziali per quanto riguarda i sette cakra:

Arthur Avalon spiega la denominazione dei sette cakra, partendo dal risveglio della energia Kundalini śakti e le esperienze che l'anima individuale fa lungo il suo percorso dei centri energetici: Mūla (la radice), ādhara (il sostegno) – è la radice della suṣumna Nadi, il canale energetico all'indentro la spina dorsale. Lì riposa l'energia kuṇḍalinī śakti. Il nome significa inoltre che mūlādhāra è la radice dei 6 cakra. (1)

Heinz Grill assegna ad ogni cakra una sfera planetaria. Inoltre descrive come i cakra si esprimono con diverse caratteristiche nella pratica degli āsana e quale qualità rimane dopo la morte nell'anima, se un cakra è stato sviluppato bene: Il pianeta di Muladhara-chakra è la luna. Nella pratica di yoga-āsana si dimostrano una grande forza per la colonna vertebrale, una forte centratura alla base della spina dorsale e allo stesso momento un'esperienza di una dinamica che sale in modo liberatorio. L'anima che ha sviluppato il Muladhara-chakra nel senso di una buona forza personale di determinazione, dopo la morte vive una grande libertà dalle bramosie per le cose terrestre. (2)

Rudolf Steiner espone, quale sono le virtù caratteristiche da sviluppare nel percorso di conseguire conoscenze dei mondi superiori: Secondo lui, il fiore di loto a 4 petali ha a che fare con tutto ciò che è la fecondazione nel senso di rigenerazione e della produttività dell'essere umano. (3)

Fonti: (1) Arthur Avalon, Il potere del serpente, Edizioni mediterranee 1983, ISBN 978-8827200582
(2) Heinz Grill, La dimensione dell'anima nello Yoga, Lammers-Koll-Verlag 2015, ISBN 978-3935925334
(3) Rudolf Steiner, L'iniziazione, Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?, Editrice antroposofica 2009, ISBN 978-8877874788