Differenze tra le versioni di "Padmasana"

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(I benefici di Padmasana)
(Padmasana nei vari stili di yoga, le differenze nell'esecuzione e le variazioni)
 
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=== Padmasana nel [[Sivananda Yoga]] ===
 
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Versione attuale delle 18:41, 13 dic 2021

Padmasana (sanscrito: पद्मासन, IAST: Padmāsana, ITRANS: Padmasana) è la posizione del loto. Delle volte la posizione del loto viene anche chiamata Kamalasana (sanscrito: कमलासन, IAST: Kamalāsana , ITRANS: Kamalasana). Sia Padma che Kamala significano il loto e Asana posizione. (1) (2)

Swami Sivananda dice: Se viene dimostrata quest'asana la sua apparenza esterna somiglia in un certo modo ad un loto. Da cui risulta il suo nome Padmasana. (3)

Padmasana è una delle più antiche asana conosciute nella storia, che veniva/viene assunta come posizione seduta per la meditazione. (4) Come classica posizione seduta, Padmasana fa parte delle 84 posture principali dell'Hatha Yoga (5) e viene praticata in quasi tutti gli stili di yoga.

La simbologia del fiore di Loto e la storia di Padmasana

Padmasa
Ardha Padmasana

La simbologia

La religione induista attribuisce al fiore di loto il significato di creazione e di rigenerazione, oltre agli stessi significati espressi dal Buddismo. La creazione e la rigenerazione vengono attribuiti a un principio divino femminile e le varie divinità vengono raffigurare come partorite dal calice del fiore di loto.

Il loto, nel buddismo, cosi come anche nell'induismo, rappresenta l’elevazione spirituale, il cammino dell’Uomo verso una maggiore capacità di non lasciarsi contaminare dai problemi del mondo. Come il fiore si eleva dallo stagno rimanendo perfettamente pulito, anche l’essere umano, attraverso un percorso di meditazione, di saggezza e di crescita interiore, può raggiungere la capacità di superare il male e di non lasciarsi travolgere dalle difficoltà, rimanendo fedele a se stesso e “puro” dai “cattivi” condizionamenti esterni. Il loto è proprio il fiore della meditazione e della riscoperta della vita, della luce e della consapevolezza interiore. Essere come il loto non vuol dire non accorgersi dei problemi della vita, ma significa saperli affrontare e superare senza lasciarsene travolgere o condizionare. La posizione del loto è noto anche nella tradizione buddista come indicano alcune statue di Buddha in “Padmasana”.

Altre filosofie asiatiche o scienze legate alla meditazione ed alla purificazione delle mente, come lo Yoga e il Tantrismo considerano il loto come il loro simbolo principale. Nello yoga la posizione del loto si usa quando oltre alla meditazione si vuole raggiungere anche un maggiore stato di consapevolezza interiore. Nello Yoga, che è una disciplina direttamente collegata all’Induismo, i sette principali centri energetici del corpo (chakra) vengono rappresentati proprio dai fiori di loto.

Il fiore di Loto nell'Antico Egitto simboleggiava il sole, la rinascita, nonché l’Alto Egitto. Questi significati compaiono in tre diverse leggende sulla creazione. In una di queste, il sole sorse da un fiore di Loto nato dal caos primordiale, formato da acqua. (6)

La storia

Padmasana è stato menzionato nello Yoga Yajnavalkya (200 anni prima di Cristo), il più antico testo conservato con descrizioni delle asana yoga. Quasi tutti i Purana, Itihasas e i successivi testi indiani li citano in modo effimero. (4)

Padmasana viene descritto dettagliatamente nelle 3 antiche scritte più conosciute dello Hatha Yoga, quindi nella Hatha Yoga Pradipika, nella Gheranda Samhita, un testo in sanscrito dell'induismo e nella Shiva Samhita. (7)

Padmasana nella Hatha Yoga Pradipika

La scrittura sacra Hatha Yoga Pradipika è un testo dell'Hatha yoga ed è stata redatta nel XIV - XV secolo da Svatmarama, discepolo di Gorakhnath. Nel primo capitolo sono descritte 15 posizioni principali dello Hatha Yoga, tra di quelli Padmasana. Le asana sono definite molto precisamente in riguardo alla esecuzione di portarsi in una posizione eretta, salutare e con una leggerezza del corpo. (8) Padmasana viene descritto nei versi dal 46 al 51:

46 (traduzione):“Posizionare il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra, e afferrare le dita dei piedi con le mani incrociate sulla schiena. Premere il mento contro il petto e guardare la punta del naso. Si chiama Padmasana, il distruttore delle malattie degli Yamis.” Nei versi 47-50 vengono descritte una variante con le palme delle mani, reciprocamente sovrapposte e rivolte verso l’alto, appoggiate fra le cosce, e la tecnica di respirazione unendosi così al prana e apana. Lo scopo è raggiungere la Brahma randhra (il grande buco) con il risultato di calmare la mente. 51 (traduzione): “Seduto in Padmasana, lo Yogi che è capace di controllare la respirazione, non c'è dubbio, è libero da schiavitù.” (5)

Padmasana nella Gheranda Samhita

Il Gheranda Samhita è un manuale di yoga, scritto di Gheraṇḍa e del suo discepolo Chandakapali datato tra il XVI e XVII secolo, che insegna tra tante altre cose 32 asana e 25 mudra. (7)

Padmasana è menzionato nel verso 8 come il distruttore di ogni malattia. La postura del loto è stata descritta molto dettagliatamente con le mani che afferrano gli alluci da dietro la schiena, quindi sarebbe la posizione Baddha Padmasana (baddha = «legato»). Alla fine si abbassi il mento sul petto e si volga lo sguardo alla punta del naso. (9)

Padmasana nella Shiva Samhita

Śiva Saṃhitā, dal sanscrito significa "La raccolta di Shiva", è un testo di Hatha Yoga ad opera di un autore sconosciuto nel XVIII secolo. È considerato il più completo testo di Hatha Yoga sul piano filosofico tra quelli conosciuti. È il testo più recente e, per primo, affronta il concetto che qualunque adepto può essere in grado di praticare yoga e di ottenerne benefici. (10)

Il verso 88 inizia così: “Io descriverò ora Padmasana che tutela da tutti i disturbi (o li cura)”, poi segue l'accurata descrizione della postura fisica e anche la guida della respirazione. Con il verso 91 termina:”Seduto nella posizione Padmasana e conoscendo l'azione di Prana e Apana quando lo Yogi pratica la regolazione del respiro, egli è emancipato: Io vi dico la verità. Realmente Io vi dico la verità.” (11)

Padmasana nei vari stili di yoga, le differenze nell'esecuzione e le variazioni

Baddha Padmasana
Theos Bernard in Baddha Padmasana

Padmasana nel Sivananda Yoga

Swami Vishnudevananda, istruito nello yoga da Swami Sivananda in India e trasferendosi dopo in Canada, divide le asana grossolanamente in due gruppi: le posizioni meditative e quelle fisiche. Padmasana fa parte delle cinque posizioni meditative. La finalità di mettersi in una di queste cinque posizioni di seduta è di affrontare gli esercizi di respirazione e meditazione. Si deve essere in grado di stare per una o due ore ininterrottamente senza muoversi, perché riduce i processi metabolici al minimo e la mente si libera da disturbi psicologici, provocati dall'attività fisica. Si mantiene Padmasana all'inizio per ca. 15 muniti e si aumenta gradualmente a uno o due ore. (12)

Nel Sivananda Yoga il loto è il simbolo dell'evoluzione spirituale dell'uomo: le radici nella melma rappresentano la sua natura più bassa, il gambo che si eleva sull'acqua rappresenta la sua ricerca e il fiore che sboccia alla luce del sole rappresenta l'autorealizzazione. Padmasana viene eseguito dopo gli esercizi di riscaldamento, che sono la posizione seduta con i piedi assieme e con le caviglie e le ginocchia al suolo, la posizione della farfalla, quindi dondolare con le ginocchia su e giù, e il mezzo loto Ardha Padmasana. (13)

André Van Lysebeth, un'insegnante di yoga belga che ha ricevuto istruzioni per lo yoga in modo epistolare da Swami Sivananda, consiglia di praticare Baddha Padmasana, il loto legato, per perfezionare Padmasana. (14)

Padmasana nello Yoga di Paramhansa Yogananda

Nell'Ananda Yoga si può praticare la posizione del loto con un cuscino sotto i glutei per migliorare la postura con la schiena eretta. Si entra da Dandasana piegando le gambe per appoggiare i piedi nell'inguine. Le mani vanno messe sulle ginocchia o sulle cosce con i palmi verso l'alto. Nella posizione si rimane immobile con la spina dorsale diritta e lo sguardo rivolto all'occhio spirituale. L'affermazione che viene ripetuta per intensificare la qualità dell'esercizio: “Siedo sereno, elevato nella Tua luce”. (15)

Padmasana secondo il metodo di B.K.S. Iyengar

Alcune posizioni sedute e supine, e tra di loro la posizione del loto, costituiscono una preparazione del corpo e della mente al Pranayama, il primo passo verso il cammino spirituale. Tali asana sviluppano più profondamente il controllo di Sé e hanno un ruolo specifico a rendere stabili corpo e mente affinché sia possibile procedere ulteriormente sul sentiero dello yoga. Si esegue Padmasana con accuratezza e perfezione. Nella posizione finale si estendono le braccia per appoggiare le mani con le dita in posizione Jnanamudra sulle ginocchia. Col tempo si deve imparare a mantenere la posizione il più a lungo possibile. (16)

Padmasana nell'Ashtanga Vinyasa Yoga

La posizione del loto viene praticata nella sequenza finale, che arrotonda ogni pratica Ashtanga Vinyasa Yoga. Queste 16 Asana, praticate sistematicamente, forniscono un flusso armonico di energia. In Padmasana si entra da Dandasana (ispirazione) poi si piegano le gambe (espirazione). La posizione si mantiene tra 10 e 25 respiri. (17)

Padmasana descritto da Heinz Grill

Nella Nuova Volontà Yoga, fondato da Heinz Grill, vengono sempre descritti l'immagine e il significato dell'esercizio e come si esegue. Il significato di Padmasana sta nella calma immediata e serena del corpo, nella vigilanza con il capo alzato e nel raddrizzarsi in contemporanea indipendenza dal corpo. La calma e il raccoglimento che sono propri a questa postura, donano un sentimento di libertà da conflitti terreni, passioni e turbolenze e per cui si possono percepire i processi del pensare e i sentimenti come più liberi dal corpo. Il corpo retrocede in questa posizione discreta e chiusa. Queste condizioni sono ideali per la meditazione o per esercizi di concentrazione. (18)

Differenze nell'esecuzione di Padmasana

La durata di mantenere la posizione varia molto, da pochi secondi (all'inizio della pratica yoga) (18) e col tempo e praticà a più lungo possibile secondo le istruzioni di B.K.S. Iyengar (16).

Si distinguono diversi modi per il posizionamento delle braccia e la forma delle dita. Le braccia possono essere estese con le mani sulle ginocchia (13) (15) (16) (17) o lasciate verso il basso unendo le mani sugli stinchi (5) (18). Estese le braccia con l'appoggio sulle ginocchia le dita delle mani spesso formano il Jnanamudra (13) (15) (16) (17) oppure con la mano aperta e i palmi in su (13). Se le mani sono congiunte davanti al corpo, si trova di solito la mano sinistra sotto la mano destra (18), quindi la mano sinistra sostiene la destra. Dalle scuole indiane la parte sinistra del corpo simbolizza la parte femminile e la destra è la parte attiva, correlata alla parte maschile. (19)

Variazioni di Padmasana

Variazioni per la posizione del loto sono le posizioni Ardha Padmasana, con soltanto una gamba sulla coscia (13), Baddha Padmasana, con le braccia incrociate dietro la schiena afferrando i piedi con le mani (14) (17) e Urdhva Padmasana, il loto al rovescio (20) (21).

Con le gambe in Padmasana possono essere eseguiti diversi esercizi di yoga per dare più concentrazione nella parte bassa della colonna vertebrale e per aumentare la difficoltà. Esempi si trovano per Sarvangasana, Sethu Bandhasana, Halasana, Matsyasana, Mayurasana, Sirsasana, Vrksasana ecc.. (15) (22) (23)

I benefici e le controindicazioni

I benefici di Padmasana

I libri sull'Hatha Yoga elogiano i meriti e i vantaggi di Padma e Siddhasana ad un grado molto alto. Chi si siede in una qualsiasi delle Asana anche per 15 minuti al giorno ad occhi chiusi, concentrandosi su Dio al loto del cuore, distrugge tutti i peccati e ottiene rapidamente Moksha. Queste Asana aumentano il fuoco digestivo e favoriscono appetito, salute e felicità. Eliminano i reumatismi e mantengono i tre umori, vento, bile e flemma in proporzioni adeguate. Purificano e rinforzano i nervi delle gambe e delle cosce. Sono adatte a tenere il passo con Brahmacharya. (24) Nell'Hatha Yoga Pradipika, Padmasana viene descritto come il distruttore di tutte le malattie. (5)

In genere Padmasana è noto per il suo beneficio sulla postura in generale e nello stesso tempo vengono tonificati i muscoli della schiena e si aumenta la flessibilità dei muscoli delle gambe. In più si riduce la pressione sanguigna, migliora la circolazione del sangue negli organi pelvici e a lungo andare si migliora la digestione. (25)

Nel Sivananda Yoga la postura nel loto rende più flessibili le articolazioni, le caviglie, le ginocchia e i femori, oltre a tonificare i nervi delle gambe. (13)

Le controindicazioni di Padmasana

Questa posizione è controindicata e va assolutamente evitata da:

  • chi ha avuto infortuni e operazioni alle ginocchia
  • chi soffre di vene varicose, capillari rotti
  • è propenso ad avere gonfiore nelle gambe
  • in caso di difficoltà circolatorie (26)
  • donne incinte con una gravidanza problematica. (25)

André Van Lysebeth in riguardo a Baddha Padmasana dice che tale posizione in generale non è accessibile, soltanto agli allievi avanzati, per cui non ci sono controindicazioni. (14)

Note sui chakra

Si trovano indicazioni sul Muladhara chakra, Anahata chakra e Sahasrara chakra. È il Muladhara chakra che sta a contatto con il suolo nella posizione del loto, diventando così stabile e inamovibile, a differenza degli altri chakra che possono muoversi attraverso la colonna vertebrale. Il Muladhara chakra è il chakra della terra e della stabilità. (27) (28)

Sukadev Bretz fa notare che in Padmasana le gambe formano un triangolo perfetto e che nel triangolo viene mandato l'energia al Sushumna, la colonna vertebrale fine-materiale. Un secondo triangolo indica verso l'alto e aiuta all'energia di salire in su. Il centro è il cuore e cosi in questa posizione è possibile di sentire il centro del cuore, l'Anahata chakra, si può sentire amore e gioia. (4)

Viene onorato uno dei nomi del Sahasrara chakra, cioè “loto dai mille petali” con l'eccellente posizione della meditazione Padmasana. (29) Heinz Grill descrive che nel Sahasrara chakra si trova un potenziale celato, cioè il potenziale per la realizzazione di una libertà completa rispetto all'esperienza personale e corporea. Però la brama o la volontà non vanno respinti via dal mondo, piuttosto vengono condotti verso una legge superiore e più chiara. Nella posizione del loto il praticante esprime la tranquillità immediata e pacifica del corpo. Il Yogin, che crea questa posizione fino alla perfezione sente il corpo senza peso. Il significato del sahasrara cakra è questo sentimento della libertà totale del corpo fisico. (18) (22)

Bibliografia

(1) Dizionario sanscrito. Sanscrito-Italiano, Italiano-Sanscrito, Editore Vallardi A., ISBN 978-8869873218

(2) https://www.syvum.com/cgi/online/serve.cgi/fun/yoga/lotus_padmasana.html (in lingua inglese)

(3) Swami Sivananda "Yoga Asanas"; The Divine Life Trust Society, 13° edizione 2004, ISBN 978-8170520085 (in lingua inglese)

(4) https://wiki.yoga-vidya.de/Lotussitz (in lingua tedesca)

(5) https://www.sacred-texts.com/hin/hyp/hyp03.htm (in lingua inglese)

(6) https://www.hydrophyllum.it/blog/simbologia-del-fior-di-loto-n24

(7) https://it.wikipedia.org/wiki/Ghera%E1%B9%87%E1%B8%8Da_Sa%E1%B9%83hit%C4%81

(8) https://it.wikipedia.org/wiki/Ha%E1%B9%ADhayoga_Prad%C4%ABpik%C4%81

(9) http://www.magnanelli.it/Estratti/LOT_FossatiGherandaSamhita.htm

(10) https://it.wikipedia.org/wiki/%C5%9Aiva_Sa%E1%B9%83hit%C4%81

(11) http://yogaorientfitness.blogspot.com/p/shiva-samhita.html

(12) Swami Vishnudevananda, “Il grande libro illustrato dello yoga”, 2009 Edizioni Mediterranee, ISBN 978-8827220177

(13) Sivananda Yoga Vedanta Centre "Il nuovo libro dello Yoga", Red edizioni Milano 2003, ISBN 978-8874470242 (14) Denise e André Van Lysebeth “I miei esercizi di yoga”; editore Mursia, ISBN 884-2515735

(15) Jayadev Jaerschky “Lo Yoga di Yogananda”, Ananda edizioni 2016, ISBN 987-8897586739

(16) Geeta S. Iyengar “Yoga per la donna”, Edizione Mediterranee 1992; ISBN 882-7201394

(17) https://www.ashtangayoga.info/practice/the-finishing-sequence/item/padmasana/ (in lingua inglese)

(18) Heinz Grill, “La dimensione dell'anima nello Yoga”, Editrice Lammers-Koll, 2. edizione ampliata 2015, ISBN 978-3935925334

(19) https://www.edscuola.it/archivio/ped/salute/saper_leggere.htm

(20) https://wiki.yoga-vidya.de/Urdhva_Padmasana (in lingua tedesca)

(21) https://www.ashtangayoga.info/practice/the-finishing-sequence/item/urdhva-padmasana/ (in lingua inglese)

(22) Heinz Grill “Die Vergeistigung des Leibes”, Editrice Lammers-Koll, ISBN 393-592593-X (in lingua tedesca)

(23) https://www.yoga-vidya.de/yoga-uebungen/reihe/38778-lotus-sitz-padmasana-und-seine-variationen-38755/ (in lingua tedesca)

(24) http://sivanandaonline.org/public_html/?cmd=displaysection&section_id=1234&parent=638&format=html (in lingua inglese)

(25) https://eventiyoga.it/posizione-del-loto-come-si-fa-e-benefici/

(26) https://www.passioneyoga.it/blog/2016/12/08/loto/

(27) http://www.yogajournal.it/posizione-del-loto-simboli-significati/

(28) http://yogajournal.it/muladhara-primo-chakra/

(29) http://www.cure-naturali.it/tecniche-yoga/asana-settimo-chakra/164/1/f