Salabhasana

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Salabhasana (sanscrito: शलभासन , IAST: śalabhāsana, ITRANS: shalabhaasana), è una posizione Hatha Yoga e viene anche chiamata “la posizione della locusta” oppure “la posizione della cavalletta.” È la settima posizione della Serie Rishikesh di Sivananda Yoga e nell'Ashtanga Vinyasa Yoga si trova nella forma basilare tra le prime posture della Serie Intermedia, Nadi Shodhana, e nella forma avanzata nel centro della Serie Avanzata, Sthira Bhaga. (1)

La descrizione e la storia

Il significato della locusta

Come tante altre posture dello Yoga, Salabhasana è riferito al nome di un animale: śalabha in lingua sanscrito significa “la locusta” e āsana significa “la posizione".

Ciò si spiegherebbe dal fatto che gli antichi yogi avrebbero osservato molto la natura e gli animali. Nell'articolo sulla locusta nel sito https://www.ilgiornaledelloyoga.it c'è scritto che le locuste e le cavallette simboleggiavano per gli antichi yogi un atto di fede, con la capacità di saltare senza paura dentro i misteri della vita. La cavalletta infatti può solamente saltare in avanti, non all’indietro o di lato, esattamente come noi, che nella nostra vita, possiamo solamente avanzare. "Questa Asana ha la capacità di permettere al praticante di connettersi maggiormente al momento presente, liberandolo dalle paure e dalle preoccupazioni per il futuro e rendendolo più aperto rispetto a ciò che lo aspetta.” (2)

Un'altra spiegazione si trova nel libro “Kosmos und Mensch” di Heinz Grill. L'autore osserva che la lingua sanscrito è caratterizzata dall'essere sempre concreta, mai solo simbolica. Quando gli antichi saggi nominavano una posizione come Salabhasana, Bhujangasana (il cobra) oppure come Makarasana (un animale mitologico fra pesce e coccodrillo), espressero il fatto che in un percorso di sviluppo spirituale l'uomo deve superare la sua natura animalesca. In questo senso śalabha e makara rappresentano una realtà interiore dell'essere umano, la realtà dell'istinto animalesco che vuole essere superato tramite pensieri nobili e fini elevati per la vita. (3)

Salabhasana nel Gheranda Samhita

Salabhasana viene citato nello scritto Gheranda Samhita, uno degli scritti basilari di Hatha Yoga, che ha origine circa nel sedicesimo secolo dopo Cristo. Si tratta da un dialogo fra il maestro Gheranda, che spiega la scienza dello Yoga al suo discepolo Chandra. Nel secondo capitolo vengono nominati i diversi Asana:

शलभासनम्
अध्यास्य शेते कर युग्मं वक्षे भूमिम वष्टभ्य करयोस्तलाभ्याम्
पादै च शून्ये च वितस्ति चाध्यं वदन्ति पीठं शलभं मुनीन्द्राः।३४।

śalabhāsanam
adhyāsya śete kara yugmaṁ vakṣe bhūmim avaṣṭabhya karayostalābhyām
pādai ca śūnye ca vitasti cādhyaṁ vadanti pīṭhaṁ śalabhaṁ munīndrāḥ |34| (4)

Salabhasana
Sdraiato sul suolo con la faccia in giù, le due mani posizionate al livello del torace
con i palmi rivolti verso la terra, le gambe in alto circa 44 cm (un cubito).
I più grandi saggi dicono che questo Asana è la posizione della locusta. (5)

Confronto e varianti rispetto ai diversi stili di Yoga

Le tre fasi per eseguire Salabhasana

Secondo il sito http://vitadayoga.altervista.org André Van Lysebeth si distinguono tre fasi per eseguire Salabhasana, chiamandole ardha śalabhāsana, śalabhāsana e śalabhāsana progredita (anche pūrṇa oppure viparīta śalabhāsana). (6) Esistono inoltre tante altre varianti per quanto riguarda la posizione delle braccia, della testa e delle gambe.

Ardha Salabhasana

Ardha Salabhasana

In Ardha Salabhasana si alza solo una gamba, la parola sanscrita ardha significa “mezzo”. È importante non ruotare le anche, ma mantenere il bacino parallelo. (2) I principianti che hanno ancora poca forza per fermarsi nella fase statica, possono sostenere la gamba alzata con il piede dell'altra gamba, piegandola poi e posizionando il piede sotto la coscia della gamba alzata. (7)

Salabhasana

Salabhasana

Nell'esecuzione classica di Salabhasana, si distinguono in linea di massima due forme diverse. Sia nell'Ashtanga Vinyasa Yoga che nell'Iyengar Yoga, le braccia vengono posizionate vicino al corpo, dopo di che si alzano la testa e le braccia insieme alle gambe. (8) Questa forma nell'Ashtanga Yoga si chiama la versione A, mentre la versione B va fatta precisamente secondo le indicazioni del Gheranda Samhita, cioè con le mani appoggiate a livello del torace. (1)

Un po' diversa è l'esecuzione di Salabhasana negli stili di Sivananda Yoga (9), di Satyananda Yoga e della Nuova Volontà Yoga. Il praticante dopo aver posizionato le due braccia sotto il corpo, nel modo più stretto possibile, intreccia le mani e usando poi ambedue braccia come leva, alza le due gambe. Facendo così le persone esperte riescono a sollevare le gambe più in alto, alzando anche il bacino.

Anche per quanto riguarda il modo di alzare le gambe, si trovano differenze nei diversi Stili di Yoga. B.K.S. Iyengar non dà nessuna indicazione particolare e dice solo “Mentre espiri alza la testa, il petto e le gambe più in alto possibile.” (8) Swami Satyananda Saraswati invece indica: “Lentamente sollevate al massimo le gambe, mantenendole tese e unite. Il sollevamento delle gambe è prodotto esercitando una pressione con le braccia contro il pavimento e contraendo i muscoli della parte bassa della schiena.” (10) Heinz Grill insegna che bisogna portare le gambe in alto tramite un leggero slancio, adoperando le leggi delle forze vitali, le cosiddette forze eteriche, cosa che viene spiegato dettagliatamente in riferimento a pūrṇa śalabhāsana. (11)

Purna Salabhasana

Viparita / Purna Salabhasana (śalabhāsana progredita)

La pratica completa della locusta, alzando non solo le gambe, ma anche tutto il busto, è indicata solo per le persone con un'altissima flessibilità della colonna vertebrale.

Il giovane insegnante di Bikram Yoga, lo statunitense Joseph Encinia, enfatizza molto l'allungamento nella posizione di partenza. Bisogna stendere le braccia bene in giù e tirare con la testa in avanti. Creando un grande effetto di leva delle due braccia, il praticante sarà in grado di mobilizzare sia la parte bassa che le parti superiori della schiena, un fattore importante per la pratica di Purna Salabhasana. (12)

Rispettando le leggi delle forze eteriche, Heinz Grill riesce a ripetere più volte questo difficile Asana. (11) Secondo il suo insegnamento, la dinamica nella schiena si sviluppa meglio, se il praticante crea dei momenti, nei quali mentre il corpo viene lasciato andare, egli si raccoglie nella consapevolezza. Subito dopo però con tutta la forza volitiva disponibile bisogna attivamente bisogna riprendere il controllo del corpo. Di conseguenza il corpo viene esonerato per alcuni momenti dalla forza di gravità e un attimo dopo si slancia in alto, in una leggera forma invertita. Bisogna usare vigorosamente una forte e piuttosto una lunga leva delle braccia. Nell'esecuzione di Purna Salabhasana il praticante deve avere una flessibilità in tutte le parti della colonna vertebrale, in particolare nelle parti medie e superiori, in caso contrario il movimento non dovrà essere eseguito, per evitare che, con lo sforzo, si crei un pericoloso sovraccarico della colonna vertebrale cervicale.

Concludendo, Salabhasana esprime in modo elegante l'accordo scrupoloso dei 2 momenti "il superare" e "l'afferrare il corpo", attraverso la capacità dinamica di coordinamento nella colonna vertebrale e il pensiero centrato nelle tensioni.

La respirazione in Salabhasana

I differenti modi di pratica di Salabhasana hanno anche differenti indicazioni per la respirazione. Heinz Grill consiglia di “non utilizzare in nessun caso il respiro, trattenendolo, per riuscire ad alzarsi. È anzi favorevole guidare le gambe verso l'alto durante la fase dell'espirazione. Se si evita di utilizzare la respirazione per aumentare la forza, anche la percezione rispetto al corpo rimane più libera.” (13) Anche B.K.S. Iyengar raccomanda di creare il movimento durante l'espirazione e quindi fermarsi respirando in modo naturale. (8)

Swami Satyananda Saraswati indica di inspirare profondamente nella posizione di partenza, di trattenere il respiro mentre si sollevano le gambe e durante la fase statica. Quindi si espira abbassando le gambe. (10) Nella composizione (vinyāsa) dei movimenti nell'Ashtanga Vinyasa Yoga si alzano gambe e testa durante l'inspirazione e dopo una fase statica di 5 respiri, si torna con un'espirazione. (1)

Salabhasana nelle diverse sequenze

Essendo Salabhasana una postura Yoga impegnativa, si raccomanda, in una sequenza di esercizi, di posizionarla in modo adeguato. Swami Sivananda osserva che “quest'asana comporta una retroflessione della colonna vertebrale. Il piegamento all'indietro della spina dorsale rappresenta un contro-movimento per Paschimottanasana, Halasana e Sarvangasana, dato che in questi Asana la colonna vertebrale si piega in avanti.” (14) Swami Satyananda Saraswati inoltre precisa: śalabhāsana è “più efficace quando praticato dopo Bhujangasana e prima di Dhanurasana.” (10)

Nella Serie Intermedia Nadi Shodhana dell'Ashtanga Vinyasa Yoga si praticano le fasi più semplici, Salabhasana A + B, mentre nella Serie Avanzata Sthira Bhaga, le fasi più difficili, Viparita Salabhasana e Ganda Bherundasana.

Altre Varianti di Salabhasana

Anche per B.K.S. Iyengar, come nell'Ashtanga Vinyasa Yoga, c'è anche a nominare Ganda Bherundasana è una variante molto avanzata di Salabhasana. Partendo da Viparita Salabhasana il praticante deve piegare le gambe, abbassare i piedi fino a toccare la testa e afferrarli con le mani. La parola sanscrita gaṇḍa significa “la guancia” e la parola bheruṇḍa significa “terribile”. (8) Ganda Bherunda è un mitico uccello severo con due teste che faceva parte dello stemma del regno di Mysore (luogo della scuola di Yoga di Sri T. Krishnamacharya). (15)

Una variante semplice di Salabhasana viene data da Swami Satyananda Saraswati: si parte dalla posizione prona con le braccia allungate in avanti, le mani congiunte (Advasana) e da lì si alzano gambe, braccia e testa. (10)

In particolare nello stile di Bikram Yoga la variante basilare con le due gambe in alto viene chiamata Purna Salabhasana, per differenziarla da Ardha Salabhasana, la variante con una sola una gamba alzata. (16)

Nell'Ananda Yoga si consiglia di accompagnare la pratica di Salabhasana con l'affermazione: “Spicco il volo sulle ali della gioia!” (17)

I benefici e le controindicazioni

I Benefici per la schiena bassa e per la zona addominale

B.K.S. Iyengar benedice l'effetto positivo di Salabhasana sulla schiena bassa: “La colonna vertebrale diventa flessibile, perché viene estesa all'indietro. La posizione libera dalla lombalgia.” (8)

Inoltre è Swami Sivananda a lodare Salabhasana come esercizio salutare per la zona intestinale. “Come in Mayurasana, anche in śalabhāsana viene migliorata la pressione interiore dell'addome. La posizione śalabhāsana, sviluppando gli arti inferiori e la parte inferiore del corpo, determina un completamento di Bhujangasana, che sviluppa invece la parte superiore del corpo. Aumenta il tono muscolare dell'addome, delle cosce e delle gambe. Scioglie la stipsi. Tonifica gli organi addominali come il fegato, il pancreas e i reni. Elimina diverse malattie dello stomaco e dell'intestino. Guarisce il rallentamento del fegato e anche la cifosi, tonifica le ossa lombosacrali e fa sparire la sciatica. Accende il fuoco della digestione, favorendo un buon appetito”. (14)

Controindicato per persone deboli

Si trovano delle chiare controindicazioni per Salabhasana nel libro “Asana Pranayama Mudra Bandha” di Swami Satyananda Saraswati (10), dove c'è scritto che Salabhasana non dovrebbe essere praticato da persone con debolezza cardiaca, trombosi coronariche o ipertensione. Lo stesso vale per chi soffre di ulcera peptica, ernia e altre patologie intestinali gravi.

Note sui chakra

L'indicazione di Swami Satyananda Saraswati

Il fondatore di Satyananda Yoga consiglia di indirizzare la consapevolezza nella pratica di Salabhasana sullo Svadhistana-chakra. (10)

Heinz Grill a proposito dell'indipendenza come caratteristica di Salabhasana

Secondo Heinz Grill, “la locusta è un immagine del sesto centro energetico, Ajna-chakra. La forza che genera il movimento, risiede invece nel secondo centro energetico, Svadhistana-chakra. Questo è anche il centro di tutte le conseguenze delle forze, che si sono accumulate fino ad ora da una vita precedente e dal passato vissuto. Il praticante, che con uno straordinario impegno alza una gamba o entrambe le gambe, deve muoversi in una sorta di indipendenza dalla sua stessa corporeità. Tale forte impegno...ha un effetto fortificante sulla natura della volontà e nel contempo porta a una sensazione sottile di indipendenza....Indipendenza è intesa come libertà rispetto alle impressioni provenienti dalla vita passata, la cui pesantezza non deve sovraccaricare la consapevolezza,che deve avere una visione d'insieme della vita passata....L'esercizio apre una sensazione per l'essenza dell'indipendenza.” (8)

L'effetto energetico e spirituale secondo Sukadev Bretz

Salabhasana agisce in modo fortemente attivante e apre i Chakra nella colonna vertebrale sottile, la suṣumṇā Nadi, particolarmente il Visuddha-chakra. Per quanto riguarda l'effetto spirituale, la posizione della locusta sviluppa la forza di determinazione, l'autostima e la capacità d'imporsi". (7)

Bibliografia

(1) https://www.ashtangayoga.info/practice/intermediate-series-nadi-shodhana/item/shalabhasana-a/
(2) https://www.ilgiornaledelloyoga.it/salabhasana-posizione-della-locusta
(3) Heinz Grill, Kosmos und Mensch (libro non ancora tradotto in italiano), ISBN 9783981585568
(4) Versione sanscrita: https://archive.org/details/HindiBookGherandaSamhitaDatiaSwami
(5) Tradotto dall'inglese: Gheranda Samhita, translated into English by Srisa Chandra Vasu
(6) http://vitadayoga.altervista.org/salabhasana/
(7) https://wiki.yoga-vidya.de/Shalabhasana
(8) B.K.S. Iyengar, Teoria e pratica dello Yoga, Edizioni mediterranee, prima edizione 2003, ISBN 978-8827215036
(9) https://www.sivananda.org/teachings/asana/locust.html
(10) Swami Satyananda Saraswati, Asana Pranayama Mudra Bandha, Yoga Publications Trust, Bihar/India, ISBN 9788886468237 (in italiano)
(11) La locusta completa - purna shalabhasana: https://www.youtube.com/watch?v=Oc2I9QpL--I
(12) Salabhasana, locust pose, https://www.youtube.com/watch?v=fu8E4A7XI7s
(13) Heinz Grill, La dimensione dell'anima nello Yoga, Editrice Lammers-Koll, 2. edizione ampliata 2015, ISBN 978-3935925334
(14) Tradotto da: Swami Sivananda, Yoga Asanas, Divine Life Society 2004, ISBN 978-8170520085
(15) https://en.wikipedia.org/wiki/Gandaberunda
(16) Per esempio: http://bikramyogasanmateo.com/wp-content/uploads/2012/09/Bikram26postures18.jpg
(17) Jayadev Jaerschky, Lo yoga di Yogananda. Il manuale dell'Ananda Yoga per risvegliare corpo, mente e anima, Ananda edizioni 2016, ISBN 978-8897586739.