Differenze tra le versioni di "Sri Chinmoy"

Da Yogapedia.it.
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La Musica è sempre stata parte integrante dell’insegnamento di Sri Chinmoy. Chinmoy iniziò a creare musica negli anni in cui lavorava al Consolato Indiano e nel 1984 offrì il primo grande concerto pubblico al Kölner Sporthalle di Colonia in Germania. Circa 8000 ricercatori assistettero al concerto, e fu il primo di una lunga serie di concerti in tutto il mondo denominati “Peace Concerts”. Durante la sua vita Sri Chinmoy ha offerto più di 770 concerti suonando anche in prestigiose sale: Royal Albert Hall a Londra; Lincoln Center, Carnegie Hall, United Nations Headquarters a New York; Tokyo’s Nippon Budokan; e alla Sydney Opera House, ma ha sempre considerato il concerto a Colonia una delle sue migliori performace. Tra i vari concerti nel mondo ricordiamo anche alcuni offerti in Italia: all’ex Palatrussardi e al Teatro della Luna, ambedue a Milano, ma anche a Torino, Roma, Catania e Firenze.  
 
La Musica è sempre stata parte integrante dell’insegnamento di Sri Chinmoy. Chinmoy iniziò a creare musica negli anni in cui lavorava al Consolato Indiano e nel 1984 offrì il primo grande concerto pubblico al Kölner Sporthalle di Colonia in Germania. Circa 8000 ricercatori assistettero al concerto, e fu il primo di una lunga serie di concerti in tutto il mondo denominati “Peace Concerts”. Durante la sua vita Sri Chinmoy ha offerto più di 770 concerti suonando anche in prestigiose sale: Royal Albert Hall a Londra; Lincoln Center, Carnegie Hall, United Nations Headquarters a New York; Tokyo’s Nippon Budokan; e alla Sydney Opera House, ma ha sempre considerato il concerto a Colonia una delle sue migliori performace. Tra i vari concerti nel mondo ricordiamo anche alcuni offerti in Italia: all’ex Palatrussardi e al Teatro della Luna, ambedue a Milano, ma anche a Torino, Roma, Catania e Firenze.  
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Nei suoi concerti Sri Chinmoy era solito iniziare con una profonda meditazione per il pubblico presente, poi eseguiva i suoi brani su svariati strumenti musicali sia orientali come l’Esraj (il suo preferito) che occidentali come la tastiera elettronica. Chi riusciva ad entrare in sintonia con la sua musica ne usciva cambiato interiormente.  
 
Nei suoi concerti Sri Chinmoy era solito iniziare con una profonda meditazione per il pubblico presente, poi eseguiva i suoi brani su svariati strumenti musicali sia orientali come l’Esraj (il suo preferito) che occidentali come la tastiera elettronica. Chi riusciva ad entrare in sintonia con la sua musica ne usciva cambiato interiormente.  
 
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L’ultimo concerto di Sri Chinmoy è stato il 19 settembre 2007 a San Pietroburgo, Russia, 22 giorni prima del suo “Mahasamadhi” (morte fisica) l’11 ottobre 2007. Pochi giorni prima diede un aforisma che diceva:
 
L’ultimo concerto di Sri Chinmoy è stato il 19 settembre 2007 a San Pietroburgo, Russia, 22 giorni prima del suo “Mahasamadhi” (morte fisica) l’11 ottobre 2007. Pochi giorni prima diede un aforisma che diceva:

Versione delle 19:17, 28 nov 2020

Sri-Chinmoy.jpg

Sri Chinmoy nacque il 27 agosto del 1931 da una famiglia benestante del Bengala, in un piccolo villaggio chiamato Shakpura appena fuori dalla città di Chittagong. Suo padre era Shashi Kumar Ghosh, sua madre Yogamaya Bishwas. Shashi Kumar è stato il capo ispettore dell’intera linea ferroviaria Assam-Bengal per diversi anni, successivamente decise di licenziarsi e aprire la propria banca chiamata “Griha-Lakshmi” (“Casa di Lakshmi”) nella città di Chittagong. Shashi Kumar aveva una grande personalità, era un uomo d’affari ma allo stesso tempo di grande profondità spirituale. La mamma Yogamaya, come la maggior parte delle mogli Bengalesi, era molto servizievole verso il marito: usava lavargli i piedi al mattino come di tradizione e gli preparava e serviva tutti i pasti, gesti che in questi giorni sono stati quasi completamente dimenticati.

Il primo nome che fu dato a Sri Chinmoy quando era bambino fu “Ganapati” poichè naque durante il “Ganesh Chaturthi”, periodo dell’anno in cui si crede che il Dio Ganesh (conosciuto anche come Ganapati) sia disceso sulla terra. Il nome si rivelò molto appropriato anche perché Chinmoy nacque con testa e addome più grossi del normale - questo ricordava appunto le fattezze di Ganesh. La cosa interessante è che Yogamaya profetizzò che suo figlio sarebbe divenuto un grande scrittore. Questo si concretizzò, infatti Sri Chinmoy scrisse più di 1600 libri durante la sua vita terrena.

Il nome successivo che fu dato al bambino fu “Madal”, da una delle sue nonne. Madal significa “Kettledrum of the Cosmic Gods”, “Tamburello degli Dei Cosmici”, in relazione al fatto che il piccolo era decisamente esuberante e non stava mai fermo. Questo nome giocò un ruolo importante nella manifestazione di Sri Chinmoy.

Bhadra” (Agosto) fu il mese di nascita di Chinmoy, solitamente un mese molto turbolento a livello meteo, e la nonna ricordò che si narrava che chi nasceva in quel mese avrebbe potuto creare molta distruzione. Sri Chinmoy raccontò, in relazione a questo:

“Il giorno in cui nacqui, la nostra casa in città fu bruciata fino a divenire cenere. Quindi mia nonna disse ai membri della famiglia che questo mascalzone avrebbe distrutto l’intera famiglia. Mia madre disse: “No, mio figlio invece ci porterà molta fama e onore”.

Una settimana più tardi mia nonna compose una poesia in Bengali che diceva: “Le persone che nascono nel mese di Bhada (senza la “r”, nel dialetto di Chittagong) mettono tutto sottosopra”. Quindi, successivamente, anche mia madre compose una poesia in Bengali che diceva: “Chi è nato in questo mese (Bhadra) percuoterà sicuramente il tamburo dorato”. Il tamburo dorato è suonato in cielo dagli Dei Cosmici. Mi diedero così il nome Madal che significa tamburo”.

Madal fu comunque usato più come soprannome piuttosto che nome definitivo per il piccolo Chinmoy. Nel 1936, all’età di 5 anni durante una visita con la famiglia all’Ashram di Sri Aurobindo, il segretario dell’Ashram Nolini Kanta Gupta chiese quale fosse il vero nome di Madal. Dopo un attimo di esitazione, il fratello Chitta, pensando frettolosamente ad un nome appropriato, sentì un messaggio interiore che gli diceva: “Chinmoy, Chinmoy!”. Mai avrebbe pensato che un giorno quel nome sarebbe stato accettato, amato e adorato da migliaia di ricercatori della Verità. Il significato di “Chinmoy” è: “Pieno di Coscienza (Divina)”.

Chinmoy era il settimo e ultimo figlio della famiglia Gosh, e aveva tre fratelli - Mantu, Chitta e Hriday - e tre sorelle - Lily, Arpita e Ahana. Tutti i fratelli e le sorelle erano molto spirituali, e Hriday ( il fratello più grande) si era trasferito all’Ashram di Sri Aurobindo già da anni per praticare intensamente la sua sadhana (“percorso di disciplina interiore”).

Nel 1942 il papà Shashi Kumar Ghose morì, dopo poco la mamma Yogamaya si ammalò gravemente. Il fratello Hriday decise quindi di tornare al villaggio per prendersi cura della famiglia. Un anno dopo anche la mamma se ne andò e quindi Hriday nel giugno del 1944 portò tutti i fratelli nell’Ashram. E’ qui che Madal divenne definitivamente “Chinmoy”.

Con il passare degli anni Chinmoy meditava sempre più ore al giorno senza comunque tralasciare la disciplina esteriore - l’attività fisica per il mantenimento di un corpo sano e forte. Partecipava quindi attivamente a tutte le attività sportive dell’Ashram e per sedici anni consecutivi fu il miglior corridore. Lo sport e la sua vita spirituale si intrecciarono tanto intensamente che scesero in lui diverse esperienze spirituali durante i suoi allenamenti e le competizioni al campo sportivo.

Chinmoy scrive in proposito, in una sua poesia:

“At the age of twelve, he come to Pondicherry
To be a passenger of his Master’s ferry.
Sports he liked and become a mountain-champion,
But neglected not his dream of God-union.”
Traduzione:
(“All’età di dodici anni, venne a Pondicherry
Per essere un passeggero del traghetto del suo Maestro.
Amava lo sport e divenne un campione-montagna,
Ma non negò il suo sogno di unità-Dio.”)

Successivamente allo sviluppo delle facoltà spirituali e alla dedizione all’esercizio fisico, Chinmoy inizia a scrivere poesie e aforismi in bengali e inglese. Divenne l’assistente personale di Nolini Kanta Gupta (il segretario generale dell’Ashram) assistendolo nei suo lavori di traduzioni, composizioni e altro.

Una serie di poesie che Chinmoy ha composto all’Ashram è stata raccolta in un libro intitolato “My Flute”. Tra queste opere ne ricordiamo una assai speciale composta nel 1958:

The Absolute
No mind, no form, I only exist;
Now ceased all will and thought;
The final end of Nature’s dance;
I am It whom I have sought.
A realm of Bliss bare, ultimate;
Beyond both knower and known;
A rest immense I enjoy at last;
I face the One alone.
I have crossed the secret Ways of life;
I have become the Goal.
The Truth immutable is revealed;
I am the Way, the God-Soul.
My Spirit aware of all the heights,
I am mute in the core of the Sun.
I barter nothing with time and deeds;
My Cosmic Play is done.
Chinmoy (1958)
L’ Assoluto
Nessuna mente, nessuna forma, esisto soltanto;
Cessati ora ogni volontà e pensiero;
La fine ultima della danza della Natura;
Sono Colui che ho cercato.
Un regno di Beatitudine nuda, finale;
Al di là del conoscitore e del conosciuto;
Un riposo immenso mi godo finalmente;
Di fronte a me l’Uno solamente.
Ho attraversato le segrete Vie della vita;
Sono divenuto la Meta.
La Verità immutabile è rivelata;
Io sono la Via, l'Anima-Dio.
Il mio Spirito consapevole di tutte le altezze,
Sono muto nel centro del Sole.
Nulla baratto con tempo e azioni;
Il mio Gioco Cosmico è compiuto.
Chinmoy (1958)

Nel 1963 Chinmoy ricevette una chiamata interiore che lo portò –con parecchie difficoltà- a prendere la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti, precisamente a New York. Ai tempi non era certo facile -soprattutto in India- reperire tutti i permessi per intraprendere un viaggio del genere. Ma Chinmoy seguì il suo messaggio interiore e il 13 aprile 1964 sbarcò a New York.

Interessante sapere che Chinmoy aveva un visto di soli tre mesi, oltre i quali sarebbe dovuto tornare in India. In quel periodo non aveva i soldi necessari per permettersi un viaggio aereo di ritorno, quindi doveva trovarsi un lavoro al più presto per poter restare a New York.

Chinmoy viveva insieme al suo sponsor principale Sam Spainer e il suo amico Erich Hughes al 43 di Greenwich Avenue, Greenwich Village. Nel frattempo Ann Harrison chiese a Chinmoy di trasferirsi in una casa di sua proprietà a Baltimora – in questo modo Chinmoy avrebbe iniziato a insegnare meditazione al pubblico.

Kailash-ben, una discepola dall’Ashram di Sri Aurobindo, gli suggerì con decisione di proporsi per lavorare al Consolato Indiano a New York. Chinmoy disse che non aveva la formazione e gli studi necessari ma alla fine decise comunque di provarci. Il primo esame non lo passò, ma dopo circa 10-12 giorni ne avrebbe conseguito un altro. Dopo 12 giorni ricevette una telefonata dal Consolato: doveva presentarsi di persona. Con sua sorpresa non gli fu chiesto di ripetere il test. Kailash-ben aveva spedito al Consolato alcuni articoli e poesie di Chinmoy, e il Console Mehrotra -esperto di letteratura, filosofia Indiana, cultura e religione- ne fu molto colpito, e decise quindi di dare immediatamente il lavoro a Chinmoy!

Così dal giugno 1964 al giugno 1967 Chinmoy lavorò al Consolato Indiano nella sezione Passaporti e Visti e ricevette nel frattempo anche la Green Card. Pur lavorando al Consolato non trascurò la sua vera Missione, iniziò quindi a organizzare diversi incontri di meditazione e i primi ricercatori divennero i primi discepoli.

Negli anni 70’ Chinmoy fondò la maggior parte dei suoi centri in tutto il mondo, e nel 1971 visitò Milano per la prima volta dando il compito a due discepoli di creare un centro. Negli anni 80’ si concretizzò il primo centro in italia a Milano che diede poi vita ad altri centri nelle città di: Roma, Torino, Padova, Vicenza, Bologna, Firenze e Catania.

Gli anni successivi organizzò molteplici attività di manifestazione in tutto il mondo che comprendevano suoi concerti, mostre di suoi dipinti (“Jharna-Kala”), corse podistiche aperte al pubblico e workshops sulla meditazione e vita spirituale.

Nella primavera del 1970, sotto invito del Segretario Generale delle Nazioni Unite U-Thant, iniziò a condurre due volte alla settimana delle meditazioni per tutto lo staff e i delegati delle Nazioni Unite di New York, che continuarono per più 50 anni. Successivamente offrì anche conferenze, mostre d’arte e altri programmi a sostegno degli obiettivi e della visione delle Nazioni Unite, direttamente sul posto.

The outer message of the United Nations is peace.
The inner message of the United Nations is love.
The inmost message of the United Nations is oneness.
Sri Chinmoy

Dal 1974 fino alla sua dipartita nel 2007, Sri Chinmoy creò più di 140.000 esemplari di arte astratta mistica che chiamò in Bengali “Jharna-Kala” (“Arte della Fonte”) insieme alla realizzazione di 16 milioni di uccellini disegnati (“Soul-Birds”), che simbolizzano la libertà dell’anima umana. Anche in Italia sono state organizzate diverse mostre di dipinti “Jharna-Kala” sia originali che stampe, in varie città.

Sri-chinmoy-running.jpg

Nel 1977 Sri Chinmoy fonda lo “Sri Chinmoy Marathon Team”, per offrire il messaggio che Sport e Spiritualità dovrebbero stare vicini e procedere di pari passo.

Le nostre gare organizzate in Italia e in tutto il mondo sono ispirate all’ideale di auto-trascendenza personale –a cui Sri Chinmoy teneva molto. Andare oltre i propri limiti e incrementare volta per volta le proprie capacità è fonte di grande appagamento personale. Il termine “Self-Transcendence” (“Autotrascendenza”), utilizzato da Sri Chinmoy, sta a indicare il superamento dei limiti della mente umana per raggiungere uno stato di autotrascendenza personale.

Le gare organizzate vanno dalle 2 miglia fino alla corsa certificata più lunga al mondo che è la “Self-Transcendence 3100 Mile Race”. Nel 2020 questa gara individuale di circa 5000 km è stata vinta per la prima volta da un discepolo italiano di Sri Chinmoy.

La Musica è sempre stata parte integrante dell’insegnamento di Sri Chinmoy. Chinmoy iniziò a creare musica negli anni in cui lavorava al Consolato Indiano e nel 1984 offrì il primo grande concerto pubblico al Kölner Sporthalle di Colonia in Germania. Circa 8000 ricercatori assistettero al concerto, e fu il primo di una lunga serie di concerti in tutto il mondo denominati “Peace Concerts”. Durante la sua vita Sri Chinmoy ha offerto più di 770 concerti suonando anche in prestigiose sale: Royal Albert Hall a Londra; Lincoln Center, Carnegie Hall, United Nations Headquarters a New York; Tokyo’s Nippon Budokan; e alla Sydney Opera House, ma ha sempre considerato il concerto a Colonia una delle sue migliori performace. Tra i vari concerti nel mondo ricordiamo anche alcuni offerti in Italia: all’ex Palatrussardi e al Teatro della Luna, ambedue a Milano, ma anche a Torino, Roma, Catania e Firenze.

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Nei suoi concerti Sri Chinmoy era solito iniziare con una profonda meditazione per il pubblico presente, poi eseguiva i suoi brani su svariati strumenti musicali sia orientali come l’Esraj (il suo preferito) che occidentali come la tastiera elettronica. Chi riusciva ad entrare in sintonia con la sua musica ne usciva cambiato interiormente.

L’ultimo concerto di Sri Chinmoy è stato il 19 settembre 2007 a San Pietroburgo, Russia, 22 giorni prima del suo “Mahasamadhi” (morte fisica) l’11 ottobre 2007. Pochi giorni prima diede un aforisma che diceva:

My physical death
is not the end of my life:
I am an Eternal Journey.
La mia morte fisica
non è la fine della mia vita:
Io sono un Viaggio Eterno.
Sri Chinmoy

...ma nessuno colse il vero significato di quelle parole.