T.K.V. Desikachar

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Tirumalai Krishnamacharya Venkata Desikachar (21 giugno 1938 – 8 agosto 2016), meglio conosciuto come T. K. V. Desikachar, fu un grande insegnante di yoga il cui padre fu il famosissimo insegnante indiano Tirumalai Krishnamacharya.

Desikachar nacque a Mysore nel 1938 e si trasferì a Madras(oggi Chennai) nei primi anni ‘60. Studiò ingegneria, ma ispirato dagli insegnamenti del padre (a chi è accaduta una tale yogica fortuna??) abbandonò la carriera professionale per diventare allievo di Krishnamacharya nel 1960 sebbene a quei tempi la pratica dello yoga non avesse la fortuna di oggi. Dal 1970 in poi girò tutto il mondo per insegnare e pubblicò molti libri che divennero veri e propri best sellers, con il risultato che il suo nome ed il suo insegnamento divennero conosciuti in tutto il mondo.

Desikachar è noto per la sua incomparabile abilità di demistificare gli insegnamenti dello yoga nonchè il suo lavoro pionieristico nel settore del wellness e della yoga terapia. Durante i suoi trentennali studi con il padre egli apprese tutte le pratiche dello yoga incluso il canto dei mantra e fu abilissimo nell’aiutare le persone ad occuparsi della propria salute fisica e non solo permettendo loro di vivere una vita migliore sia materialmente che a livello di evoluzione spirituale.

Studiò in maniera approfondita grandi opere letterarie come “Vishnu Sahasranama”, “Bhagavad Gita”, “Vishnu Purana”, gli inni del grande santo vaisnava Vedanta Desika, il “Rahasya Yoga” di Nathamuni, gli “Yoga Sutra” di Patanjali, il “Yajnavalkya Samhita”, lo “Yoga Taravalli” e l’”Hatha Yoga Pradipika”.

Sulla base degli insegnamenti del padre, sviluppò il cosiddetto Viniyoga.

Nelle Upanishad il termine “viniyoga” viene utilizzato per esprimere concetti come “offerta” o “dono”. Il termine viene ripreso anche dagli Yoga Sutra di Patañjali. Il sutra III. 6 (tasya bhūmiṣu viniyogaḥ), fa riferimento a una «applicazione progressiva» delle tecniche dello yoga che deve tenere conto dei diversi livelli dei praticanti e delle loro caratteristiche individuali.

Questo approccio altamente personalizzato si basa, quindi, su insegnamenti che devono essere adattati alle specifiche condizioni fisiche e spirituali, stati emotivi e mentali, età, background culturale ed interessi generali dello studente. Si può sicuramente parlare di un approccio davvero olistico. Egli si rifaceva alle parole di Krishnamacharya che rispondeva a chi chiedeva il perché di questa pratica personalizzata dicendo “ le stelle nel cielo sono tante, e sono tutte diverse”.

A partire dagli anni ottanta, grazie al lavoro di Desikachar e di vari allievi occidentali il patrimonio di tecniche e conoscenze del Viniyoga è stato trasmesso a un pubblico più vasto. La rivista “Viniyoga”, fondata da Claude Maréchal, per anni, ha veicolato questo insegnamento in modo aperto e non settario.

Il Viniyoga non va considerato una tradizione chiusa e immutabile, ma piuttosto un metodo di pratica i cui principi possono adattarsi a ogni genere di praticante: dal bambino all’adulto, dall’atleta alla persona sedentaria o ammalata. E’ di Krishnamacharya la famosa frase (che rispecchia appieno lo spirito del Viniyoga) “Non è la persona che deve adattarsi allo Yoga, ma lo Yoga che si deve adattare alla persona”.

Le tecniche di āsana, prāṇāyāma e mudrā proposte nel Viniyoga variano come detto a seconda delle capacità e delle necessità del singolo praticante. La pratica può dunque prendere diverse direzioni: quella della cura (cikitsā), della protezione (rakṣaṇa), dell’apprendimento sistematico (śikṣaṇa), dello sviluppo delle potenzialità individuali (śakti) o dell’interiorizzazione (adhyātmika).

Il Viniyoga non è una organizzazione o una scuola particolare, né uno speciale tipo di yoga. Il Viniyoga dà semplicemente una direzione: affinchè la disciplina porti tutti i suoi frutti, è indispensabile scegliere tecniche appropriate e questo implica una attenzione necessariamente indipendente da tutte le autorità, da qualsiasi parte provengano.